Le aree interne sono sempre più adatte ai sacrifici e considerate capro espiatorio con tagli o come li chiamano ora razionalizzazione, dopo quelli degli ospedali, dei distretti sanitari, quelli scolastici , e la speranza oramai svanita della realizzazione di una viabilità provinciale adeguata e quella rassegnata di una manutenzione della viabilità borbonica ridotta al rattoppo della fortunata buca tra le mille sempre aperte ,ora si è diretti a decapitare un altro servizio pubblico ,il trasporto.
Nel silenzio delle amministrazioni provinciali e soprattutto locali , da qualche mese già erano stato ridotto il servizio ,con soppressione di due corse provenienti da Montesarchio e dirette al capoluogo di provincia, ora la soppressione della corsa storica l’unica interprovinciale che collegava la nostra valle Vitulanese con Napoli e Caserta ad un costo popolare poichè rientrava nelle tariffe UnicoCampania ( con unico biglietto da 5 euro si andava a Napoli e in tutti i paesi campani fino a oltre Salerno e quasi Scauri). C’erano tanti modi di razionalizzare, rendendo la corsa non di termine Paupisi ( nonostante poi da Paupisi andasse sempre al deposito di Benevento ma non potendo trasportare utenti !!!!!!booo!!) ma con capolinea Benevento. Ma si poteva stravolgere il servizio con le destinazioni di discesa e salita lontane dalla provinciale solo a prenotazione-richiesta-chiamata via sms-telefono, o limitandola al centro della valle, fino Foglianise e se non c’erano utenti per Torrecuso dirigersi direttamente in città via fondovalle ma potendo stavolta portare passeggeri. Ma come sempre i parametri per servizi pubblici sono incomprensibili ed oscuri, forse dettati dai soli contributi chilometri regionali.
I più anziani la chiamavano “la corriera” o ancora più in la nel tempo ” u Napoli”, ha trasportato Continua a leggere…
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